A Qingdao si terrà il World Geographical Indication Expo (WGI Expo), la fiera che diventerà un’esposizione annuale di riferimento globale per l’industria delle identificazioni geografiche protette.
L’esposizione costituirà il primo evento mondiale volto a valorizzare la grande importanza della cooperazione internazionale in materia di indicazioni geografiche (IG) e sulla loro promozione. L’expo riunirà prodotti di indicazione geografica di alta qualità certificati dal mondo e dalla Cina, introdurrà e pubblicizzerà le eccezionali aziende cinesi e straniere di indicazione geografica.
Scopo primario dell’evento è incentivare l’integrazione e l’intercomunicazione delle indicazioni geografiche tra la Cina e paesi esteri, promuovendone il mercato e i consumi. Le IG diventano così un ponte per una più ampia cooperazione economica e commerciale tra la Cina e altri paesi.
Al fine di promuovere la conoscenza sulle Identificazioni geografiche tra i consumatori, la mostra organizzerà una giornata aperta per attirare il grande pubblico, creando le condizioni ottimali per la promozione del prodotto, pubblicità e vendita degli espositori. La tutela delle indicazioni geografiche porta diversi vantaggi ai consumatori poiché garantiscono l’origine certificata del prodotto e, quindi, la sua autenticità contro ogni possibile imitazione. L’expo diventa un’occasione importante per creare maggior consapevolezza nei consumatori sull’alta qualità dei prodotti IG.
La mostra presenterà tre padiglioni: China Pavilion, International Pavilion e Wuhua Tianbaoguan e includono frutta e verdura fresca, carne, prodotti ittici, cereali, granaglie e oli, vino, tè e artigianato e altri prodotti a indicazione geografica.

All’evento parteciperanno gli espositori i cui prodotti sono riconosciuti nell’ambito dell’Accordo tra l’UE e RPC, le principali area di prodotti IG nel mondo, rappresentanti delle specialità di ciascun paese e altre imprese a indicazione geografica. In questo modo, si vuole favorire la rappresentanza di identità culturali internazionali il più possibile provenienti da diverse regioni e paesi del mondo.
Lato Cina, saranno presenti i prodotti riconosciuti dalla China National Intellectual Property Administration con il certificato di “Indicazione geografica della Repubblica popolare cinese” o dal Ministero dell’agricoltura e degli affari rurali con il certificato di “Indicazione geografica dei prodotti agricoli”.
La tutela delle IG tra Unione europea e Cina
L’Accordo tra Ue e RPC prevede una stabile e comune attività di promozione e attuazione delle IG, da perseguire attraverso la diffusione di informazioni e campagne di sensibilizzazione tra operatori commerciali e consumatori. È stato, inoltre, istituito un Comitato misto con l’obiettivo principale di monitorare l’attuazione dell’Accordo e di seguirne l’intensificazione.
Da un punto di vista economico non si può sottovalutare l’importanza degli scambi sia di mercato che commerciali tra Cina e Unione Europea. In effetti, la Cina è la terza destinazione di prodotti alimentari dell’UE e la seconda destinazione dei prodotti coperti da IG.
È chiaro che la promozione e la tutela delle IG rappresentano un ambito di grande rilevanza nel quadro degli scambi commerciali Cina-UE. Per questo motivo, l’Accordo apre le porte a nuove opportunità per entrambe le parti al fine di migliorare la qualità degli scambi. L’accordo copre attualmente un totale di 196 IG, ma mira ad ampliarne il campo di applicazione con l’aggiunta di ulteriori 350 (175 per ciascuna parte) entro il 1° marzo 2025.
Come si sta muovendo la Cina nella protezione delle identificazioni geografiche protette all’interno del paese?
La tutela delle identificazioni protette in Cina
I prodotti a indicazione geografica rappresentano un’importante simbolo della storia, cultura e sviluppo economico di un paese e una regione. La loro unicità deriva proprio da questa intrinseca eredità, che rende tali prodotti di alto valore.
In quanto parte significativa della proprietà intellettuale, le IG hanno attirato sempre più attenzione da parte della Cina, che ha adottato una serie di importanti disposizioni per la loro tutela. Inoltre, è stata creata una gestione centralizzata e unificata delle IG, migliorando continuamente il sistema con l’introduzione di linee guida per l’esame e la registrazione dei marchi.
Secondo l’Ufficio di Stato per la Proprietà Intellettuale, al termine del 13° piano quinquenniale (2016-2020) la Cina ha accumulato 2.391 prodotti a indicazione geografica protetta, 9.479 entità di mercato che utilizzano il logo speciale, 6.085 registrazioni come marchi collettivi. Il valore della produzione diretta annuale delle entità IG supera i 600 miliardi RMB. Sono anche state stabilite 16 National Geographical Indication Product Protection Demonstration Zones, che con il miglioramento degli standard nazionali arriveranno a 100 Zone dimostrative.
Entro il 2025, infatti, la Cina si prefigge di mantenere una crescita constante del numero di identificazioni geografiche affinché il numero di entità di mercato che utilizzano logo IG arrivi a 18.000.

Data la loro importanza internazionale, il piano sulle indicazioni geografiche è stato inserito nel quattordicesimo piano quinquennale (2021-2025). Il piano evidenzia sei indicatori per la protezione e l’applicazione delle IG, secondo il principale regolatore della proprietà intellettuale del Paese. In particolare, propone tre obiettivi specifici per il 2025:
1) Migliorare le basi per stabilire e proteggere le IG;
2) Migliorare l’utilizzo, il branding e il marketing delle IG;
3) Ampliare il riconoscimento reciproco e la protezione delle IG.
Inoltre, le autorità cinesi si impegnano attivamente a promuovere la negoziazione e la consultazione per la protezione reciproca delle indicazioni geografiche con più paesi. Si propongono di attuare attivamente l’accordo di cooperazione e protezione dell’indicazione geografica Cina-UE, il protocollo di cooperazione sull’indicazione geografica Cina-Francia e l’accordo di protezione dell’indicazione geografica Cina-Thailandia.
Il progetto diventa ancora più importante alla luce degli obiettivi cinesi di rivitalizzazione rurale, che vuole promuovere lo sviluppo economico delle aree più povere del paese e garantire lo sviluppo di una prosperità comune e la protezione della cultura tradizionale.