Smart working e high-tech rivoluzionano l’industria cinese.
Dopo il Covid-19 l’industria cinese vuole essere a pieno regime da subito. Sono molte, però, le riflessioni obbligate che questa epidemia ha portato. Il telelavoro è sempre più apprezzato dai dipendenti. Il blocco forzato della produzione porta l’inquinamento ai minimi e il governo capisce che bisogna riformare il sistema sanitario.
Che questa situazione abbia impattato, ed impatterà ancora di più, la società cinese è sotto gli occhi di tutti. La quarantena forzata ha sicuramente provato i cittadini cinesi, ma ha anche messo sul tavolo questioni che il governo cinese deve affrontare. Gli esperti cinesi si aspettano una netta riforma del sistema sanitario nazionale e nuove politiche ambientali. Come già accennato prima, non bisogna dimenticare che il sistema industriale cinese si è profondamente trasformato negli ultimi mesi.
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L’industria cinese sposerà lo smart working
Continua la rivoluzione del lavoro da remoto in Cina. Infatti, oggi circa il 60% delle aziende ha gli uffici chiusi o ha imposto ai dipendenti turni lavorativi che evitino contagio tra dipendenti. Ad oggi il lavoro da remoto, rimane la scelta preferita da oltre la metà delle aziende cinesi che vogliono rimanere operative. Quindi 18 milioni di aziende hanno chiesto a 300 milioni di dipendenti di lavorare da casa.
Questo grande uso improvviso del lavoro da remoto si può identificare come il più grande esperimento di smart working della storia. Una novità persino per i cinesi stessi. Infatti le ricerche online per la parola chiave “telelavoro” sono aumentate di 6,25 volte nelle ultime tre settimane. Baidu ha affermato che il numero di utenti attivi giornalieri per il suo servizio Baidu Pan, un disco rigido virtuale simile a Google Drive, è aumentato incredibilmente.

Il lavoro da remoto continuerà anche dopo l’epidemia?
Questo è ancora presto per dirlo, sicuramente le barriere e la diffidenza iniziali non esistono più. Infatti, nei primi giorni di attivazione, i lavoratori lamentavano delle troppe distrazioni, degli orari più lunghi e che non ci fosse nessun confine fra lavoro e vita privata. Le aziende cinesi sono subite ricorse ai ripari promuovendo corsi online su come organizzare al meglio il lavoro da casa.
Non bisogna dimenticare che per il sistema industriale cinese questa scelta ha significato un’importante cambiamento nella catena gestionale e nei processi decisionali. Infatti si è costretti a passare da un sistema di comando dall’alto verso il basso ad un sistema di supporto reciproco. Quindi si sono dovute trovare soluzioni alternative anche a livello di software. Questo perché la maggior parte dei sistemi OA cinesi erano progettati solo per gestire il personale e non coordinare informazioni e flussi di lavoro. Per questo le aziende hanno dovuto investire in nuovi mezzi quali DingTalk (proprietà di Alibaba) e WeChat Work.
Questo segnerà la fine devi vecchi modelli di lavoro?
Anche questo è ancora presto per dirlo. Sicuramente però sarà una questione che verrà considerata e valutata approfonditamente da tutti il sistema industriale cinese. Soprattutto perché alla maggior parte della popolazione piace lavorare da remoto. Le principali ragioni sono il fatto che la posizione di lavoro è flessibile e si può risparmiare molto dal punto di vista del pendolarismo.
Lo smart working dell’industria cinese ha abbattuto l’inquinamento

Tra i primi effetti della quarantena nazionale applicata in Cina c’è stato l’abbattimento netto dell’inquinamento. Per la prima volta dall’inizio dell’espansione economica il paese ha visto il suo livello di polveri sottili ai minimi storici. Questo ritorno ad un’aria più respirabile è stato molto apprezzato dai cinesi.
Su Weibo utenti residenti in alcune delle aree tradizionalmente note per essere molto inquinate, hanno commentato estasiati questa “novità”. “Sicuramente il Governo dovrà prendere in questione un’accelerazione delle norme ambientali”, ha detto Ding Houzhen, Professore di sociologia della Peking University. “Pechino sa che la questione ambientale è di massima importanza per la popolazione, molto più della crescita economica e il blocco forzato a causa della quarantena ha regalato ai cittadini un inquinamento ai minimi. Ed i cittadini hanno apprezzato. Dopo l’emergenza sanitaria, come risponderà il governo ai bisogni dei cittadini in un momento cruciale anche per la leadership?” si domanda Ding Houzhen.
Anche se con la presidenza di Xi Jingping la Cina aveva già fatto passi da gigante per le tematiche ambientali. Sono quindi molto consapevoli che una potenza globale che si rispetti, non può avere tassi di inquinamento così elevati. Senza dimenticare che gli analisti di stanno hanno ribadito che un ambiente più sano corrisponde a meno malattie respiratorie e quindi anche meno spese per lo Stato.
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Cosa ci possiamo aspettare per il prossimo futuro della Cina?
IL governo cinese non lascerà che tutte queste opportunità vadano sprecate, sicuramente diversi saranno i provvedimenti che verranno presi in ambito ambientale. Probabilmente lo smart working verrà inserita all’interno di un piano strategico sia come fattore influenzante il progresso industriale sia per ridurre l’impatto ambientale.
di Cifnews 雨果网
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