Andata/Ritorno Italia Cina. Candy, acquistata dal colosso cinese Haier nel 2017, riporta la produzione a casa, a Brugherio.
From China with love. Candy, di proprietà del colosso cinese degli elettrodomestici Haier, torna a casa in Italia, nello specifico a Brianza. Il gruppo ha infatti annunciato la decisione di riportare nel Bel Paese la produzione delle lavatrici a incasso.
Nel 2012, quando l’azienda era in mando alla famiglia Fumagalli, era stato aperto uno stabilimento da 35 milioni di euro nella città di Jiangmen (provincia del Guangdong). Nel 2017, tuttavia, l’azienda brianzola era passata al 100% sotto il controllo dei cinesi del gruppo Haier.

A quasi due anni da quella acquisizione dal valore di oltre 475 milioni di euro, il colosso dell’elettronica di consumo di Qingdao ha deciso per un cambio di rotta e di riportare la produzione di Candy in Italia, nello specifico a Brugherio, nella provincia di Monza e Brianza.
Commentando la decisione del gruppo cinese, Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza, ha dichiarato:
È un fatto di straordinaria importanza, in contrapposizione con il passato che deve aprire una nuova fase per la Candy di Brugherio. Si tratta di un prodotto a maggiore valore aggiunto rispetto a ciò che attualmente si produce nello stabilimento di Brugherio.
Il Segretario Occhiuto ha poi aggiunto:
Abbiamo sempre sostenuto che lo stabilimento di Brugherio, se debitamente supportato da investimenti, fosse pienamente competitivo. Le professionalità che operano in Candy sono all’altezza di qualsiasi sfida che punti sulla qualità. La decisione di riportare in Italia la produzione di un prodotto di mercato conferma quanto da tempo sosteniamo e cioè che bisogna continuare a battere questa strada, intensificare il confronto a tutti i livelli per trovare tutte le soluzioni che preservino l’occupazione e rilancino la produzione del sito brianzolo e proprio per questo motivo chiederemo al Governo di mettere in programma un incontro per proseguire il confronto di monitoraggio sullo svolgimento del piano industriale. Sembra paradossale ma è così: ci voleva una proprietà cinese per riportare in Italia una produzione che italiani avevano portato in Cina.
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