In un mondo sempre più globale, e complesso, la Cina gioca oramai un ruolo chiave
La Cina che conoscevamo, quella dei fasti imperiali, delle risaie e della forza operaia, ormai non c’è più.
Al contrario, stiamo assistendo, in questi ultimi anni, alla nascita di un nuovo modello della realtà cinese, sempre più aperto e pronto a misurarsi con l’Occidente.
Tutto questo deve essere, naturalmente, considerato all’interno di un contesto ben ampio: quello della globalizzazione.
Tale termine, tanto attuale oggi da risultare ormai desueto, è al contempo causa ed effetto dei grandi cambiamenti che si sono susseguiti, in particolare, negli anni del nuovo secolo.
Non si può non analizzare la forte ascesa delle nuove potenze orientali, Cina e India in primis e, allo stesso tempo, la progressiva fase di stallo (se non declino) delle più storiche ed affermate potenze occidentali.
Sono così salite alla ribalta le nuove economie emergenti dei cosiddetti paesi in via di sviluppo, con la Cina ad occupare una posizione di rilievo.

Economia globale e nuove frontiere commerciali
La globalizzazione, dicevamo, è un processo ormai irreversibile e che ha determinato una serie di dinamiche che regolano un mondo, appunto, sempre più aperto e globale.
Liberalizzazione dei mercati, circolazione di persone e merci senza alcun freno, richieste di maggiori efficienza e velocità da parte dei consumatori sono elementi che chiariscono bene il nuovo sistema su cui si basa la società attuale.
Questa apertura di frontiere e mercati ha giocato a netto favore della Cina, liberando l’enorme potenziale che, almeno fino a qualche anno fa, era rimasto incamerato nella pancia del Dragone.
Perché, per quanto si possa pensare il contrario, l’economia cinese trae maggior beneficio dal mercato interno. Basti pensare che, allo scoppio della crisi del 2008, le esportazioni cinesi rappresentavano appena il 9% del suo PIL. Oggi la percentuale è scesa perfino al 1%, e scenderà ancora grazie al consolidamento di infrastrutture e reti interne.
Il progetto OBOR: la chiave per nuove cooperazioni
Dunque, come pensa la Cina di continuare a porsi come leader della globalizzazione mentre, allo stesso tempo, lavora per incentivare consumi e mercato interno?
La risposta risiede nel progetto “One Belt One Road“: un enorme piano di investimenti economici ed infrastrutturali, grazie a cui la Cina si prepara ad “invadere” il mercato europeo, sia via treno che via mare.
Nel marzo scorso, il presidente cinese Xi Jinping è venuto in visita in Italia, incontrando Sergio Mattarella e Giuseppe Conte: in tale occasione, il governo italiano ha affermato la propria volontà di aderire all’iniziativa cinese, sottoscrivendo un trattato di cooperazione e mettendo a disposizione i porti di Genova, Trieste, Ravenna e Palermo per gli scali delle navi provenienti dalla Cina.

Partnership mondiali e primato economico
L’ascesa economica cinese, poi, è andata delineandosi con forza negli ultimi anni.
Secondo le stime della Banca Mondiale, il PIL cinese nel 2018 rappresentava il 16% del PIL mondiale, mentre quello USA valeva per il 24%.
Questo significa che il PIL cinese vale ormai quasi il 60% del PIL americano, ossia quella “linea rossa” posta dagli Stati Uniti ai propri sfidanti politico-economici.
Inoltre, la Cina vanta relazioni economiche con oltre 130 paesi e regioni, il che costituisce una vera e propria rete commerciale da valutare attentamente.
Vuol dire, anche, che la Cina ha bisogno del mondo e, soprattutto, che il mondo ha bisogno della Cina come interlocutore ormai di prim’ordine.

Forza economica e tecnologica
Oltre al ruolo da leader economico, la Cina si sta ponendo sempre più come attore preparatissimo sul piano tecnologico.
Se oggi si parla di “Industria 4.0“, non si può non considerare il paese del Dragone e la sua forza nel settore.
Intelligenza artificiale, connessioni 5G, nuove funzionalità smartphone e nel mondo delle app, sono tutti campi dove la Cina è assoluta protagonista, e non mostra segni di cedimento.
Perciò, in un mondo in continuo cambiamento e in costante evoluzione tecnologica, la Cina è in pole position, sia per il presente sia, soprattutto, per il futuro.
Il Dragone, possiamo dirlo, ha sprigionato come fuoco tutto il suo potenziale politico-economico a livello globale. Ma attenzione, perché può sembrare assopito, ma in realtà è pronto a lanciare una nuova, inarrestabile vampata.
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