Intervista a Malone Wang, CEO Interwine

Giacomo Gualini

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Interwine, canale privilegiato del vino italiano in Cina

Nei giorni scorsi Malone Wang, CEO di Interwine, principale evento fieristico cinese a tema vino, ha rilasciato un’interessante intervista a Value China in collaborazione con The Italian Wine Journal.

Di seguito verrà riportata l’intera intervista, con domande e risposte in successione poste dal Sig. Carlo Rossi e registrate da Value China.

Eventi, attività e prodotti legati a Interwine

VC: “Oltre alla fiera Interwine a Guangzhou, può parlarci di altri eventi Interwine legati all’import di vino in Cina?” .

M:Interwine è stato il primo ente cinese ad organizzare mostre ed eventi sul vino in Cina. Oltre alla fiera di Guangzhou, abbiamo anche l’edizione che si tiene a Pechino.

“Inoltre, siamo soliti organizzare i cosiddetti Roadshow in 70 città in tutta la Cina. Se poi un’azienda intende concentrare il proprio focus su alcune città specifiche, c’è la possibilità di partecipare a mostre e fiere locali” .

Il ruolo delle città di 2° e 3° livello

Il progetto Interwine, comunque, non coinvolge solo grandi città come Pechino e Guangzhou.

Infatti, tra Roadshow e fiere locali, anche le città definite di 2° e 3° livello sono incluse nell’iniziativa a tema vino.

VC: “Quali risultati sono stati raggiunti nelle città di 2° e 3° livello?” .

M:“Bisogna dire che aiutiamo gli importatori, certo, ma soprattutto diamo una grande mano agli espositori, affinché possano creare una rete di vendita in tutta la Cina.

I Roadshow iniziano ad aprile e finiscono in ottobre, praticamente durano quasi tutto l’anno. Sono eventi che spingono molto la vendita di vino in Cina, poiché gli importatori stabiliscono dei prezzi in promozione, arrivando così ad esaurimento delle scorte annuali. Il contributo dei Roadshow per queste città è, dunque, molto rilevante sia in termini di investimenti sia in termini di vendite effettive.

Potenziale di vendita e trend in crescita

VC: Quali regioni della Cina offrono maggiori potenziali di vendita e possibilità di crescita del settore?” .

M:“Secondo gli ultimi dati sulle importazioni doganali, la Cina meridionale conta per il 60% delle importazioni di vino. Questo fa pensare che la zona dove il consumo di vino proveniente dall’estero è maggiore sia nella costa sud-orientale della Cina .

“Aree quali Shandong, Guangdong, Fujian, Jiangsu e Zhejiang sono le più interessanti. Questo è il trend attuale, ma bisogna comunque considerare che, nel lungo periodo, tutta la Cina continentale rappresenterà un potenziale di mercato enorme per gli operatori del settore” .

VC: Quali strategie devono adottare le cantine straniere per entrare nel mercato cinese?” .

M: “Devono iniziare dalla Cina meridionale, area più incline ad accettare la cultura occidentale del vino. Infatti, le abitudini alimentari locali possono più facilmente abbinarsi con la cultura del bere vino” .

Organizzarsi per un’esposizione efficiente

VC: Come devono organizzarsi le cantine per esporre i propri vini? Quali dettagli devono curare maggiormente?” .

M: “Innanzitutto, devono organizzarsi per presentare un’esposizione grandiosa e di impatto presso la fiera. Oltre a questo, è consigliabile, in particolare per le cantine italiane, di non partecipare da soli .

“Ciò significa che è meglio fare squadra, in modo da affrontare le questioni di politica cinese, dogane, dichiarazioni e documenti con minor difficoltà. E’ meglio, insomma, organizzare un’esposizione collettiva”.

“Esistono, inoltre, società di consulenza in grado di accompagnare le cantine italiane in questo percorso di approccio al mercato cinese. Tra queste c’è sicuramente Value China, capace di fornire servizi di supporto efficienti e a 360 gradi .

Value China ringrazia Malone e tutta la realtà di Interwine per la gentile concessione di questa intervista, e invita tutti coloro interessati ad espandere il proprio Wine Business in Cina a seguire e contattare Value China!

Riproduzione riservata e credits to: The Italian Wine Journal

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