Nuovi TCI a Shenzhen e Xi’an, per una Cina globale

Giacomo Gualini

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Shenzhen e Xi’an, nuovi tribunali internazionali

La Corte Suprema cinese ha istituito ufficialmente due nuovi Tribunali Commerciali Internazionali nelle città di Shenzhen e Xi’an. Le due nuove sedi dell’apparato giuridico cinese rappresenteranno il primo e il secondo tribunale commerciale internazionale della Cina, entrando a far parte della China International Capital Corporation (CICC).

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Una dimensione sempre più globale

Queste due nuove sedi sono un chiaro segno dell’approccio sempre più globale che la Cina intende assumere, anche a livello giuridico.

I Tribunali Commerciali Internazionali avranno la funzione di gestire e risolvere le controversie commerciali internazionali, ben più complesse sia sotto il profilo economico sia sotto quello giuridico.

La decisione di Pechino prevede, dunque, la disposizione di elementi giuridici più specifici e competenti in questioni di carattere internazionale, proprio per permettere agli organi cinesi di sapersi muovere in un contesto sempre più ampio e globale.

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Cosa cambierà in Cina

L’aspetto che risulta più evidente dall’istituzione di questi nuovi organi giuridici è il fatto che il CICC terrà insieme elementi quali mediazione, arbitrato e contenzioso.

Il CICC andrà a selezionare alcuni istituti qualificati in mediazione e arbitrato per future collaborazioni. In questo modo, quando il CICC riceverà casi rientranti in questi ambiti, potrà consultare gli istituti affiliati.

Se le parti in causa saranno d’accordo, i casi in questione potranno essere deferiti agli istituti di mediazione e arbitrato in collaborazione con CICC o, in situazioni più urgenti, ad un comitato di esperti in materia di commercio internazionale.

Altri elementi innovativi

L’istituzione dei due nuovi Tribunali Commerciali Internazionali include altri elementi particolarmente innovativi.

Ad esempio, si nota una certa elasticità sul piano della formalità delle carte e, in certi casi, l’ammissibilità di atti giuridici e rientranti nei procedimenti in lingua inglese.

Inoltre, il CICC fornirà un intero pacchetto di servizi per la risoluzione delle controversie, ben più completo rispetto a quanto previsto dalle corti ordinarie nazionali cinesi.

Colpisce, infine, quanto i nuovi tribunali istituiti a Shenzhen e Xi’an avranno in carico le questioni inerenti l’iniziativa One Belt One Road (OBOR). Le diverse collaborazioni avviate da Pechino con paesi di tutto il mondo potranno portarsi dietro, inevitabilmente, cavilli e ostacoli giuridici a livello transnazionale: per questo, disporre di organi preparati a gestire procedimenti di tale portata renderà più semplice il piano di espansione globale cinese.

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