Cina-USA, è gara sull’AI

Giacomo Gualini

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AI: un potenziale da sfruttare in Cina

Auto che guidano da sole, riconoscimento facciale, sensori di supporto in ambito sanitario. Considerate le possibilità che potrebbe offrire in futuro, l’AI (intelligenza artificiale) è certamente un settore che diversi paesi stanno studiando e sperimentando. Secondo i rapporti PwC (Pricewaterhouse Coopers, network di consulenza strategica internazionale), il PIL mondiale potrà aumentare del 14% grazie all’apporto dell’intelligenza artificiale.

In altri termini, l’uso di strumenti ad intelligenza artificiale porterà un aumento del PIL mondiale pari a 15,7 trilioni di Dollari. Di questi, la Cina potrebbe ricavarne 7 trilioni, mentre 3,7 trilioni sarebbero destinati al Nord America.

La Cina in prima linea

“Se i dati sono il nuovo petrolio, la Cina è la nuova Arabia Saudita“.

Così si è espresso Kai-Fu Lee, capitalista d’impresa e autore di “AI Superpowers: China, Silicon Valley, and the New World Order“, al CNBC Squawk Box.

“Se ci basiamo sulla ricerca, fatta di articoli e papers, gli Stati Uniti sono e resteranno al vertice per il prossimo decennio. Se consideriamo, invece, il valore creato in termini di capitalizzazione di utenti e profitti, la Cina è già leader nel mondo”.

Secondo le parole di Kai-Fu Lee, quindi, la Cina non sta a guardare e si prepara a dominare nel campo dell’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale vince anche a “Go”

Nel maggio 2017 si è verificato un passaggio cruciale per quanto riguarda il settore dell’intelligenza artificiale.

Il giocatore cinese Ke Jie, ritenuto il migliore al mondo nel gioco strategico Go, ha sfidato un programma disposto dall’azienda Alphabet, in un match di tre round.

Il giovane professionista cinese ha perso tutti i round.

I numeri degli investimenti cinesi

Il piano cinese per l’intelligenza artificiale si fonda su tre punti chiave:

  • mantenere il passo con le tecnologie relative a questo settore entro il 2020
  • ottenere scoperte significative entro il 2025
  • diventare leader al mondo entro il 2030

Nel 2017, gli investitori cinesi hanno impiegato cifre di capitali enormi nel settore dell’intelligenza artificiale, fino a contare per il 48% degli investimenti globali relativi a questo ambito.

Inoltre, le start up cinesi hanno beneficiato di circa 5 miliardi di Dollari nel 2017, derivanti da ben 19 piani di finanziamento.

Talento e innovazione tra i punti di forza della Cina

Ingegneri cinesi che studiano negli USA e poi tornano in patria, ma anche indiani e altre menti provenienti da diversi paesi contribuiscono allo studio di questo settore”.

Così ha detto a CNBC Ben Harburg, managing partner di MSA Capital, in una conferenza tenutasi il mese scorso presso la East Tech West di Nansha, sud della Cina.

“Lo studio e la capacità di innovazione sono i principali punti di forza della Cina in questo campo, grazie a menti creative e talentuose“.

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