Quello che si terrà dal 5 al 10 novembre 2018 presso il National Exhibition and Convention Center di Shanghai sarà la più importante manifestazione fieristica dell’anno.
Organizzata dal Ministero del Commercio Cinese e dal Governo della municipalità di Shanghai, l’obiettivo principale dell’evento sarà quello di implementare ulteriormente l’accessibilità ai prodotti internazionali sul mercato interno, rinforzando l’interconnessione promossa della Nuova via della Seta.
Saranno oltre 100 i Paesi coinvolti all’Expo, mentre 150.000 sono i buyer nazionali e internazionali che parteciperanno. Un totale di 2.800 aziende provenienti da tutti gli stati membri del G20 presenzieranno alla fiera. Numerosissimi sono i settori interessati: elettronica, smart device, alimentare, sanità, trasporti, turismo, design, cultura, insegnamento e tecnologia.
Quand’è che la Cina aprirà davvero i suoi mercati? Questa la domanda perenne che si sono chiesti i governi e le aziende straniere da quando la Cina ha aderito all’OMC, nell’11 dicembre 2001. In effetti, le società straniere hanno goduto di un accesso al mercato cinese molto più limitato rispetto alle aziende d’oltre Muraglia che hanno deciso di investire all’estero. Questo senso di frustrazione sembra in aumento e la guerra commerciale in corso non ha fatto altro che intensificarlo.
In ogni caso, non sono solo gli Stati Uniti ad avere interesse alla completa apertura della Cina. Sono soprattutto i Paesi BRI (i Paesi legati al progetto “Made in China 2025” che rivoluzionerà l’industria cinese, oltre che l’economia mondiale), che ricevono enormi investimenti dalla Cina, a interessarsi alla questione, dato che dall’apertura del Paese del Dragone dipenderanno le loro strategie di crescita basate sulle infrastrutture. Una maggiore interconnessione commerciale potrebbe infatti accelerare la loro industria. Uno dei loro mercati chiave per i loro prodotti infatti, dovrebbe essere la Cina. E se questa rimanesse troppo chiusa, le nazioni che hanno presto prestiti dalla Cina potrebbero scoprire che i settori di esportazione di loro interesse non possono ottenere la trazione sperata.
Uno scenario del genere potrebbe portare a livelli di debito sconcertanti per questi Paesi, i quali chiaramente perderebbero sempre più fiducia nella Cina.
Il ruolo cruciale della CIIE
Date le premesse, è chiaro che la Cina sia estremamente interessata a far sì che questa frustrazione non sfugga al controllo. Ed è qui che entra in scena la China International Import Exposition (CIIE), che si terrà a Shanghai dal 5 al 10 novembre.
Le fiere commerciali non sono sicuramente una cosa nuova per la Cina e numerosi sono stati i governi e le aziende invitate per viaggi d’affari fino ad ora. Il China International Import Exposition però, sarà un evento diverso dagli altri, molto più grande e molto più ambizioso: è stato lo stesso presidente Xi Jinping ha dire che non si tratta solo di un’altra fiera.
La CIIE è la prima di questo tipo di eventi ad essere dedicata esclusivamente alle importazioni. La Cina vuole mostrare al mondo che si sta aprendo e il Presidente della grande Nazione sta preparando importanti annunci che promuovano la politica di apertura del Paese durante l’Expo.
Come si prepara Shanghai al grande evento?
Nei giorni che precedono la fiera, Shanghai sembra essere piombata in una sorta di isolamento: è stato chiesto alle persone del posto di andare in vacanza durante la settimana del CIIE, le strade sono state messe a nuovo e sono stati formati 5000 volontari che forniranno servizi di interpretazione.
Nonostante l’Expo non sia ancora cominciato, i messaggi di apertura sono già in arrivo e servono come “riscaldamento” prima del grande evento. Come abbiamo già detto qualche settimana fa, quest’anno la Cina ha già portato grandi novità per le joint venture in alcuni settori, tra cui quello aerospaziale e automobilistico, ha ridotto le tariffe per oltre 1500 merci (con l’eccezione delle tariffe bilaterali con gli Stati Uniti) e l’UNCTAD (La Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo) ha recentemente riferito che la Cina, nella prima metà del 2018, è diventata il maggior destinatario mondiale di investimenti interni. Basta pensare a Tesla, che ha potuto aprire uno stabilimento completamente di sua proprietà a Shanghai, per rendersi conto che le società straniere ne stanno già beneficiando. Questo sarà uno degli argomenti di cui parlerà Xi Jinping durante il CIIE: un’implicita “frecciatina” rivolta agli Stati Uniti e a coloro che non perdono occasione per criticare il processo di apertura della Cina.
Chiaramente saranno tantissime anche le aziende cinesi che parteciperanno all’Expo e, a quanto pare, i governi provinciali hanno già fissato degli obiettivi relativi al numero di accordi da chiudere durante l’evento. Giusto per portare un esempio, il gigante commerciale cinese Suning Holdings Group, ha dichiarato che nei prossimi tre anni ha in programma di importare merci per un valore di 10 miliardi di euro.
Un 11/11 d’eccezione
Proprio qualche giorno fa abbiamo parlato del Singles’ Day, la grande festa dello shopping che presto arriverà in Cina. Ebbene, a quanto pare anche il periodo dell’Expo è stato state attentamente pianificato: non a caso, l’evento terminerà proprio il giorno prima dell’ormai famosissima giornata dedicata ai cuori solitari. L’anno scorso, solo l’11/11, i consumatori cinesi hanno acquistato prodotti online raggiungendo il numero di vendite E-commerce fatte dall’India nell’intero anno. Quest’anno, trattandosi dell’ultima festa con Jack Ma a capo dell’azienda Alibaba, ci si aspetta un ulteriore, importante incremento.
Per la Cina, il cross border E-commerce è un meccanismo chiave attraverso il quale anche le aziende straniere possono vendere le loro merci in Cina.