Hainan, ambita meta turistica cinese, oltre che luogo di sperimentazione di tantissime misure socio-economiche innovative, conquista ora anche il titolo di “free-trade-zone”
Hainan, soprannominata l’Hawaii dell’Oriente, è la più grande isola cinese dopo Taiwan, caratterizzata da un clima tropicale e da coste meravigliose che l’hanno resa la nuova meta di lusso in Cina. Hainan è un’isola in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi tipologia di turisti: dagli sportivi, che potranno farsi tentare da uno dei numerosissimi campi da golf, agli appassionati di storia che avranno la possibilità d’immergersi nella tradizione milionaria dei popoli Li e Miao, fino ai viaggiatori più esigenti che potranno alloggiare in uno dei tanti hotel stellati, frutto dei numerosi progetti alberghieri sviluppati per attirare i turisti occidentali.
Hainan, che sta diventando una delle destinazioni mondiali M.I.C.E. (Meetings, Incentive, Congresses and Exhibitions, settore dei viaggi d’affari), ha già ospitato importanti figure sia del mondo della politica che del business, oltre a diverse multinazionali: qui infatti, hanno organizzato loro eventi società come Volkswagen Nokia, Microsoft, General Electric, HP e molti altri sono già in programma.
Hainan: da terra di pescatori e agricoltori a destinazione di lusso
L’isola, antico vulcano caratterizzato da una vegetazione equatoriale e per secoli prigione dei funzionari imperiali, venne indicata da Deng Xiaoping nel 1988 come “zona economica speciale” per stimolarne lo sviluppo commerciale.
Quando agi inizi degli anni ’90 il governo cominciò a promuovere l’isola come attrazione turistica, Hainan finì al centro di una forte speculazione immobiliare che mise in difficoltà sia i piccoli speculatori che le banche che avevano fornito i capitali. Proprio per questo motivo, per evitare che il fenomeno si ripetesse, nel 2010 il governo ha deciso di puntare sulla presentazione di un piano di sviluppo turistico decennale che prevede lo sviluppo dell’industria del gioco, dello sport e del divertimento; una proposta che punta a trasformare l’isola in una destinazione turistica globale entro il 2020.
E in effetti numerosissime sono state le misure attuate dal governo cinese per dare valore all’isola, facendo registrare un rapido sviluppo alla sua crescita. L’isola di Hainan, e in particolare la città di Bo’ao, sono state anche il luogo in cui lo scorso aprile 2018, in occasione del Boao Forum for Asia Annual Conference, ha annunciato il suo programma economico per il futuro.
Un ambizioso piano di iniziative per la trasformazione della più grande Zona Economica Speciale della Cina
Il 1° maggio 2018 ha rappresentato una data di svolta per l’isola tropicale: a partire da quella data infatti, è entrata in vigore la regolamentazione che permette ai turisti di 59 Paesi, compresa l’Italia, di visitare Hainan e soggiornarvi fino a 30 giorni senza visto. Questa decisione permetterà l’ulteriore sviluppo del turismo internazionale verso Hainan, già destinazione tropicale affermata tra i turisti stranieri che sono stati più di 1,1 milioni nel 2017, quasi il doppio del 2016. Una notizia che non appare come una novità assoluta: in effetti, Hainan dal 2000 aveva già offerto un soggiorno senza visto a gruppi di turisti provenienti da più di 20 paesi. Tanto che l’anno scorso sono stati 320.000 i turisti provenienti da 26 Paesi con ingresso senza visto, più del triplo dell’anno precedente. Ad avvicinare l’isola al suo obiettivo di trasformarsi in destinazione di classe internazionale, sono anche i collegamenti aerei sempre più frequenti: sono già 57 i voli internazionali e l’obiettivo è di intensificarli, aggiungendone 16 entro quest’anno e arrivando a 100 entro il 2020.
Chiaramente, questa misura che prevede un ingresso facilitato ad Hainan fa parte della politica cinese di trasformare l’isola in un porto di libero scambio con caratteristiche cinesi.
Ed è proprio nell’ottica di facilitare la costruzione della zona di libero scambio e del porto di Hainan che sono state costruite le tre stazioni di collegamento dei talenti stranieri, concepite proprio per far conoscere lo sviluppo socioeconomico, l’innovazione, l’ambiente imprenditoriale e le politiche preferenziali dell’isola ai talenti del Regno Unito, dell’Europa e del Giappone. L’obiettivo è quello di attirare talenti stranieri, intento a cui sembra ci si stia avvicinando se si considera che il numero di persone internazionali di alto profilo reclutati ha conosciuto una crescita di quasi il 30% rispetto all’anno scorso. Inoltre, fino ad oggi, oltre 300 società nazionali e straniere hanno trovato partner a Hainan, senza contare il fatto che sono già stati più di 60 gli accordi di cooperazione di investimento che hanno visto coinvolte le più grandi società del mondo, come Alibaba, Tencent, Qualcomm, CTS, PWC, Temasek e General Electric.
Hainan è la nuova zona pilota di libero scambio
Il Consiglio di Stato cinese ha recentemente approvato la creazione di un piano per rendere Hainan una zona pilota di libero scambio. Una tappa importante per il Paese che si dimostra così pronto ad aprirsi e a promuovere una globalizzazione economica. A seguito di questa importante mossa, l’isola godrà di conseguenza di una maggiore autonomia per la creazione di un solido ambiente commerciale internazionale e di un mercato giusto, aperto, unificato ed efficace, così come dichiarato dal Consiglio degli Affari di Stato cinese.
Hainan sarà una vetrina per la civilizzazione ecologica del Paese, un centro internazionale del turismo e del consumo. Hainan dovrà essere una zona in grado di offrire un’ampia gamma di servizi, oltre a servire da sostegno alle grandi strategie del Paese. È importante impegnarsi per attuare una strategia di apertura dinamica, che acceleri la creazione di nuove istituzioni per un’economia aperta su tutti i fronti e che permetta di rendere Hainan una porta sul Pacifico e sull’Oceano Indiano.
Secondo il piano del governo cinese, la zona di libero scambio promuoverà la riforma in settori quali l’accelerazione della creazione di nuove istituzioni economiche, la promozione di uno sviluppo innovativo del settore dei servizi e l’accelerazione della trasformazione delle funzioni di governo.
Un altro obiettivo della zona di libero scambio sarà anche quello di dar vita a importanti meccanismi di controllo dei maggiori rischi e di puntare sulla promozione di programmi di prova in settori quali l’assistenza sanitaria, la cultura, il turismo e lo sviluppo ecologico.
Il nuovo piano mira, entro il 2020, a rendere Hainan un’area di libero scambio caratterizzata da standard elevati e che promuova gli scambi commerciali e l’agevolazione degli investimenti, fornendo servizi finanziari completi, una regolamentazione efficace e un ambiente ecologico che sia favorevole e stimolante per lo sviluppo delle aree circostanti.